ZerounoZerouno - Traditional Tour

E' tradizione , penso in ogni parte del mondo, affrontare il primo giorno dell'anno con un gesto scaramantico beneaugurante.
Per molti motociclisti che non sono usi a "staccare la batteria" nel periodo invernale , farsi il piccolo giro del primo giorno del nuovo anno,  per un caffè o aperitivo è d'obbligo.

Facendomi trascinare dall' entusiasmo delle festività, mi ero augurato di poter essere della "compagnia" per il giro che ogni anno gli amici Enrico e Sauro di Superpantah intrapprendono verso il Passo del Muraglione.

L'invito mi giunse perentorio..... : "Chiamami!"

Tirarsi indietro sarebbe stato da pavidi e avrebbe attirato sicuramete nefasti influssi negativi .
Quindi il dado era tratto! Che passo del Muraglione sia  !

Benchè io la moto la usi tutto l'anno , non ho mai acquistato l'abbigliamento adatto , specifico ad un uso "Zero gradi" , o quanto meno adatto ad affrontare 200 Km nel mezzo dell'inverno.
Facendo quindi di necessità virtù , ho tentato di "mixare" un abbigliamento adeguato a superare indenne quella distanza senza troppi inconvenienti.

Partenza ore 08,30 del 01-01-2011 , temperatura sopportabile per essere un giorno invernale mi fanno ben sperare.
Prevista nebbia , che si materializza dopo poche decine di chilometri dall' ingresso in autostrada.
Dapprima non molto fastidiosa , ma poi trasfomatasi in una lattiginosa , impenetrabile ,  coltre umida che complice la velocità  e il mio calore corporeo , ghiacciava formando una crosta bianca sulla tuta di pelle , ma quello che è peggio pure sulla visiera , rendendone impossibile l'utilizzo.
I  trentacinque chilometri che mi separano dal rendezvous con Sauro, Enrico e Massimiliano sono trantacinque chilometri di dubbi.
"Ma chi me lo ha fatto fare questa mattina di alzarmi dal calduccio del mio letto...?"
Evito di incrociare lo sguardo degli automobilisti che mi superano nella nebbia e rallentano un attimo affiancandomi per qualche metro , ma mi posso immaginare che ,dopo un primo attimo di stupore , prevalga il sarcasmo e il divertimento , accompagnato quando mi andrà bene, a qualche benevolo epiteto di commiserazione.
All'arrivo ad Incisa attendo per qualche minuto gli amici , cercando nel frattempo di ripulirmi e scrollarmi le di dosso le placche di ghiaccio che mi si sono formate un po' dappertutto .
Il breve saluto e la ripartenza quasi immediata , non mi danno però il tempo di riscaldarmi un po' e i successivi 55 chilometri saranno all'insegna di una "fredda", progressiva, lenta , inesorabile, dolorosa torura fino al passo.
Il pollice del piede destro stava perdendo sensibilità  e aveva oramai una consistenza marmorea.
A Dicomano , diciotto chilometri dal traquardo , sono quasi deciso a fare una sosta , ma la vista dei raggi del sole mi danno un po' di sprono e continuo.
La salita non sarà molto piacevole , più attento ad ingnorare il dolore e a  non fare danni ulteriori  .
L'arrivo in cima è un sollievo mistico liberatorio che ha il sapore di peccati espiati, accompagnato pare anche a brevi e deliranti allucinazioni di Fantozziana memoria .

Le facce divertite di Sauro, Enrico e Massimiliano che intravvedo al di la del vetro del Bar  , mi riflettono chiaramente quella che deve essere la mia condizione all'arrivo  in cima al passo .


Il gestore del bar , come da tradizione, ci offrirà il caffè come premio dovuto ai primi ardimentosi presenti nel locale il primo giorno dell'anno.
Buona parte della sosta me la passo a cercare di riattivare la circolazione del pollice congelato , massaggiando e saltellando qua e là per il locale.
Assieme a noi  fra i "primi" , Mario Frizzi, un pimpante ottantenne motociclista in sella ad una Honda Hornet S , conosciuto e stimato frequentatore di piste e tornanti , con cui si scambiano auguri , ricordi e aneddoti degli anni passati.









Dopo le foto di rito e gli auguri si riprende la strada di casa .
Il primo a ripartire è Frizzi, che con il piglio di un ventenne , spalanca il gas a manetta e parte a razzo...!!
Un Mito!
Nel tragitto di ritorno si incrociano e salutano, un altra decina di motociclisti che salgono al passo.
L'aria si è oramai scaldata di qualche grado , quel tanto che basta a far alzare la nebbia in pianura e rendere piuttosto confortevole e piacevole il ritorno .
Sull'A1, rientro veloce e scorrevole ,con un paio di puntate sopra ai duecento.
Ringrazio sinceramente gli amici di Superpantah per la bella giornata .
Nel 2011 vedremo di organizzare qualche altro "epico" incontro.

Infine l'unica nota stonata di questa bella prima giornata del 2011  , la sopresa di accorgermi nel rientro a casa del distacco della freccia Sx posteriore.
A conferma della storie che si raccontano in giro che le Ducati ....perdono i pezzi  :-\ :-))

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