#WeAreCustom
“Ci vediamo giovedì sera alle 19.30 in via Meda allora ok? Ciao!”
Con queste semplici parole mi viene ricordato l’appuntamento alla serata Harley Davidson nel famoso ristorante di Carlo (Cracco) e Camilla (Tranquilli…..non esiste!) in via Meda, la famosa Segheria.
Quando però si arriva in via Meda al n°24 ci si trova davanti ad un portone scuro che nulla ha a che vedere con le moto.
C’è qualche scooter parcheggiato qua e la però si ha la sensazione di aver sbagliato posto.Una persona in abito scuro e con l’elenco dei partecipanti in mano ci conferma però che la location è esatta.
E allora…..entriamo a scoprire che cosa ci attende.
Il Mondo Harley.
Oltrepassata la soglia si viene proiettati, quasi avessimo passatoin uno “Stargate”, in un ambiente completamente diverso dal misero marciapiedi sul quale eravamo “due passi fa”.
Un ambiente interno dal puro stile “industrial” ci accoglie ed in mezzo al cortile, su di un tappeto di sassi bianchissimi, troneggiano due “signore” marchiate Harley Davidson.
Se l’intenzione era quella di stupire con il colpo iniziale, direi che in Harley hanno fatto centro.
Accolti dalle hostess che ci consegnano il consueto materiale di benvenuto, tra cui un plettro marchiato Gibson – Harley (tocco di classe!), ecco che ci addentriamo nel locale.
L’ambiente esterno è strettamente collegato a quello interno però, dove fuori il bianco dei sassi esplodeva, dentro abbiamo penombra e toni più scuri che ci accolgono in un’atmosfera che sa molto di bottega, di officina “privata” nella quale metter mano alle proprie moto.
La scritta “wearecustom” troneggia in bella vista, bianco su nero, e ci fa capire che Harley Davidson ha davvero deciso di dare un segnale.
In questo periodo dove le moto “customizzate” hanno preso il sopravvento, loro, Harley, non potevano “restare al palo” offrendo solo i prodotti “standard”.
I signori della personalizzazione anno così deciso di dare il via ad un programma di moto personalizzate.
La serata cresce con calma, proprio come la tipica spinta dei bicilindrici di Milwakee, però poi raggiunge una bella intensità dove giornalisti di varie testate si incontrano, si cambiano opinioni e trascorrono una serata all’insegna del glamour, buon cibo, bella musica e belle moto.
Eh si,. Perché in questo ambiente così curato e ricercato ci sono tre Harley Street 750 messe giù “da gara” da tre rispettivi concessionari.
Incredibile come i ragazzi delle tre officine prescelte siano riusciti a trasformare la più “semplice” delle Harley in una moto da Track Flat, in una Scrambler ed in un simil Bobber Lowride.
I commenti si susseguono anche perché tutt’attorno a loro, pareti di accessori Harley ed abbigliamento dedicato si sprecano, il tutto però senza essere mai invadente e senza pesare alla vista. Bello e discreto.
La serata scivola via bene quando, ad un tratto, lo staff Harley Davidson richiama la nostra attenzione.
E’ finalmente giunto il momento di svelare che cosa si nasconde sotto ai tre teli nero arancio presenti in sala.Ora….gli occhi sono tutti puntati sul “unveling” della line Dark Custom 2015!
Richiamati all’ordine dicevamo, ed ecco che, dopo una breve presentazione, scopriamo come Harley Davidson voglia rinverdire i fasti di un glorioso passato puntando su una serie di moto, la nuova linea “Dark Custom” , piacevolmente preparate direttamente dalla casa madre.
La prima ad essere scoperta è una Street Bob dalle linee “classiche” con però dettagli ricercati (stupenda la sella) e raffinati (tutti i cablaggi nascosti nel manubrio) per ottenere una linea pulitissima.
Ci viene lasciato qualche minuto per notarli tutti che l’attenzione viene spostata ad un nuovo mezzo, una bellissima Sportster Forty-Eight dalla linea bassa e lunga, con una colorazione rosso cardinale (rigorosamente metallizzato) ed anch’essa impreziosita con dettagli curati (splendido il cupolino minimale che unisce estetica a funzionalità) e la cassa filtro “a stella”.
Anche su questa Forty Eight la sella è splendida, trapuntata e con un filo bianco a chiudere “lo spazio del pilota” e rigorosamente monoposto.Siamo ancora li a dibattere dei dettagli quando viene scoperta l’ultima creatura della serata.Una Sportster Iron 883 veramente aggressiva.
Manubrio ultra basso, posizione di guida “ingrugnita” in avanti e dettagli più racing rispetto alle altre.
Filtro conico “full open” di lato, pedane avanzate e nessun spazio al superfluo.Nessun cupolino, nessuna colorazione “vistosa”., minimalista all’estremo eppure (anzi forse proprio per questo) incredibilmente fascinoso.
Le foto non rendono idea all’impatto visivo che queste tre moto hanno avuto su di noi.
Il resto della serata è stato passato a discutere di come queste moto, pur passando gli anni, riescano ancora a trovare spazio, spunti e stile che le altre moto “normali” si sognano.
Le tre street 750 che ci hanno accolto, nella loro bellezza, sono ora affiancate da tre ”regine” , con i loro motori pieni di “pollici cubici” e dalla presenza scenica importante.
Si scorre via tra un drink e un finger food all’insegna della sempre presente ottima musica sino a serata inoltrata.
Poi si salutano gli amici, vecchi e nuovi, e si rientra alla base, con l’idea (e la speranza) di quanto sarebbe stato bello ripassare dallo stargate iniziale, saltare su una di quelle Harley e proseguire via….lungo chissà quale strada, alla ricerca dell’alba del venerdì mattina.
Perché Harley è fascino, è stile, e voglia di evasione….il tutto racchiuso in un bicilindrico duro e puro.
Bentornata Harley Davidson
Con queste semplici parole mi viene ricordato l’appuntamento alla serata Harley Davidson nel famoso ristorante di Carlo (Cracco) e Camilla (Tranquilli…..non esiste!) in via Meda, la famosa Segheria.
Quando però si arriva in via Meda al n°24 ci si trova davanti ad un portone scuro che nulla ha a che vedere con le moto.
C’è qualche scooter parcheggiato qua e la però si ha la sensazione di aver sbagliato posto.Una persona in abito scuro e con l’elenco dei partecipanti in mano ci conferma però che la location è esatta.
E allora…..entriamo a scoprire che cosa ci attende.
Il Mondo Harley.
Oltrepassata la soglia si viene proiettati, quasi avessimo passatoin uno “Stargate”, in un ambiente completamente diverso dal misero marciapiedi sul quale eravamo “due passi fa”.
Un ambiente interno dal puro stile “industrial” ci accoglie ed in mezzo al cortile, su di un tappeto di sassi bianchissimi, troneggiano due “signore” marchiate Harley Davidson.
Se l’intenzione era quella di stupire con il colpo iniziale, direi che in Harley hanno fatto centro.
Accolti dalle hostess che ci consegnano il consueto materiale di benvenuto, tra cui un plettro marchiato Gibson – Harley (tocco di classe!), ecco che ci addentriamo nel locale.
L’ambiente esterno è strettamente collegato a quello interno però, dove fuori il bianco dei sassi esplodeva, dentro abbiamo penombra e toni più scuri che ci accolgono in un’atmosfera che sa molto di bottega, di officina “privata” nella quale metter mano alle proprie moto.
La scritta “wearecustom” troneggia in bella vista, bianco su nero, e ci fa capire che Harley Davidson ha davvero deciso di dare un segnale.
In questo periodo dove le moto “customizzate” hanno preso il sopravvento, loro, Harley, non potevano “restare al palo” offrendo solo i prodotti “standard”.
I signori della personalizzazione anno così deciso di dare il via ad un programma di moto personalizzate.
La serata cresce con calma, proprio come la tipica spinta dei bicilindrici di Milwakee, però poi raggiunge una bella intensità dove giornalisti di varie testate si incontrano, si cambiano opinioni e trascorrono una serata all’insegna del glamour, buon cibo, bella musica e belle moto.
Eh si,. Perché in questo ambiente così curato e ricercato ci sono tre Harley Street 750 messe giù “da gara” da tre rispettivi concessionari.
Incredibile come i ragazzi delle tre officine prescelte siano riusciti a trasformare la più “semplice” delle Harley in una moto da Track Flat, in una Scrambler ed in un simil Bobber Lowride.
I commenti si susseguono anche perché tutt’attorno a loro, pareti di accessori Harley ed abbigliamento dedicato si sprecano, il tutto però senza essere mai invadente e senza pesare alla vista. Bello e discreto.
La serata scivola via bene quando, ad un tratto, lo staff Harley Davidson richiama la nostra attenzione.
E’ finalmente giunto il momento di svelare che cosa si nasconde sotto ai tre teli nero arancio presenti in sala.Ora….gli occhi sono tutti puntati sul “unveling” della line Dark Custom 2015!
Richiamati all’ordine dicevamo, ed ecco che, dopo una breve presentazione, scopriamo come Harley Davidson voglia rinverdire i fasti di un glorioso passato puntando su una serie di moto, la nuova linea “Dark Custom” , piacevolmente preparate direttamente dalla casa madre.
La prima ad essere scoperta è una Street Bob dalle linee “classiche” con però dettagli ricercati (stupenda la sella) e raffinati (tutti i cablaggi nascosti nel manubrio) per ottenere una linea pulitissima.
Ci viene lasciato qualche minuto per notarli tutti che l’attenzione viene spostata ad un nuovo mezzo, una bellissima Sportster Forty-Eight dalla linea bassa e lunga, con una colorazione rosso cardinale (rigorosamente metallizzato) ed anch’essa impreziosita con dettagli curati (splendido il cupolino minimale che unisce estetica a funzionalità) e la cassa filtro “a stella”.
Anche su questa Forty Eight la sella è splendida, trapuntata e con un filo bianco a chiudere “lo spazio del pilota” e rigorosamente monoposto.Siamo ancora li a dibattere dei dettagli quando viene scoperta l’ultima creatura della serata.Una Sportster Iron 883 veramente aggressiva.
Manubrio ultra basso, posizione di guida “ingrugnita” in avanti e dettagli più racing rispetto alle altre.
Filtro conico “full open” di lato, pedane avanzate e nessun spazio al superfluo.Nessun cupolino, nessuna colorazione “vistosa”., minimalista all’estremo eppure (anzi forse proprio per questo) incredibilmente fascinoso.
Le foto non rendono idea all’impatto visivo che queste tre moto hanno avuto su di noi.
Il resto della serata è stato passato a discutere di come queste moto, pur passando gli anni, riescano ancora a trovare spazio, spunti e stile che le altre moto “normali” si sognano.
Le tre street 750 che ci hanno accolto, nella loro bellezza, sono ora affiancate da tre ”regine” , con i loro motori pieni di “pollici cubici” e dalla presenza scenica importante.
Si scorre via tra un drink e un finger food all’insegna della sempre presente ottima musica sino a serata inoltrata.
Poi si salutano gli amici, vecchi e nuovi, e si rientra alla base, con l’idea (e la speranza) di quanto sarebbe stato bello ripassare dallo stargate iniziale, saltare su una di quelle Harley e proseguire via….lungo chissà quale strada, alla ricerca dell’alba del venerdì mattina.
Perché Harley è fascino, è stile, e voglia di evasione….il tutto racchiuso in un bicilindrico duro e puro.
Bentornata Harley Davidson
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